A casa di Cici Cafaro

by oriente, 13 Settembre 2020

In questo viaggio alla scoperta del Salento, nei giorni in cui ho soggiornato a Calimera, paese a pochi chilometri da Lecce, ogni giorno per raggiungere la mia abitazione passavo davanti ad una casa che mi ha incuriosita. Dal cancello un piccola insegna: ” Ispirazione. Passione. Cultura. Poeta popolare. Cici Cafaro.”  Alle pareti dell’ ingresso tante cornici appese piene di scritte che invogliano ad entrare. Ogni volta ho sperato di vedere il padrone di casa. Al quinto e ultimo giorno di permanenza al paese, mi fermo come al solito, ma questa volta sento il rumore leggero di ciabatte che si trascinano lentamente sul pavimento. Mi appare un uomo anziano, gli urlo “buonasera! Mi piace la sua casa!”

Mi dice di aprire il cancello ed entrare.
Mi presento e gli racconto che da giorni speravo di poterlo conoscere.
Sono nella casa del poeta popolare e cantore salentino Cici Cafaro.
Mi fa accomodare all’interno della casa, con la fiducia di chi è abituato alle persone.
Mi fa visitare tutte le stanze, le pareti sono completamente ricoperte di fotografie, stampe, ringraziamenti, targhe e tanti oggetti ovunque.
Il mio sguardo si sposta in continuazione, non riesce a fermarsi, tutto mi stimola. Ci vorrebbero giorni per vedere ogni cosa.
Sono in una vecchia casa piena di personalità, quella di un poeta.
Impilati sulla scrivania, tantissimi libri suoi.
Mi racconta con entusiasmo il suo percorso creativo. Il suo curriculum infinito, ecletttico.
I suoi movimenti sono lenti, normale per un uomo di 97 anni, la sua mente invece è veloce nell’esprimersi e nel ricordare, speciale per i suoi 97 anni.
Cici ha iniziato a scrivere le sue poesie in greco salentino.
Ci sediamo al tavolo del cortile interno piccolo e vissuto, ė pieno di vasi appesi o poggiati in ogni angolo. Mi fa notare che “su questo tavolo ho consumato quintali di formaggio con gli amici e tanta gente”

“Nella mente umana esistono tre grandi doni. L’ispirazione, la scuola e l’intelligenza. L’ispirazione crea, la scuola insegna e la mente impara. A me sembra che posso dire che se non si crea, non esiste niente”

Gli chiedo come riempie le sue giornate, mi risponde che continua a scrivere, ogni giorno.
Parla di rime, dispensa pillole di saggezza e sparge ironia.

“La poesia non si impara a scuola, la poesia viene da qua (con la mano si picchia sul cuore). Chi non ha cuore, non ha poesia in sė”.

Improvvisa una poesia tutta per me, ma siccome la mia memoria è più lenta della sua, me la scordo dopo pochi minuti. Peccato.
Racconta che in questa casa sono passate tantissime persone, provenienti da ogni luogo per conoscerlo e intervistarlo, le ultime pochi giorni prima hanno girato dei video forse per un film-documentario.
Racconta d’amore, di baci e di carezze ma anche di sesso, delle donne che ha avuto e di quelle che ha amato senza mai averle. Dell’ importanza della passione che fa godere di ogni attimo della vita e dell’ispirazione, creatrice di tutto.

Nella casa del poeta il tempo prende la dimensione delle sue parole e la persona ne diventa parte integrante.

E’ stato difficile salutarlo per tornare a casa, ma mi accorgo che è l’ora di cena e si è fatto scuro.
Quando ho chiuso il cancello ho sentito una strana sensazione di leggerezza, quella trasmessa dalla vicinanza con le anime illuminate.
Un bell’ incontro quello con Cici Cafaro, in un luogo dell’anima, la sua.
Link per ascoltare canzone popolare
In questo video potete vedere un girato a casa e ascoltare una canzone da lui scritta per l’Antonio Castrignano