La propria natura

by oriente, 29 Luglio 2022

In un periodo della mia vita in cui volevo imparare a creare quadri facilmente vendibili, iniziai a dipingere una natura morta, volevo fare la copia di quella del Caravaggio. Le nature morte le ho sempre trovate tristi, ma ci volevo provare. Pur avendo fatto studi artistici, nel disegno dal vero sono negata.

Mi venne così l’idea di prendere lezioni private da un decoratore, il sabato mattina mi facevo 50 chilometri per andare e 50 per tornare a casa. Ogni volta che arrivavo mi sforzavo per concludere pezzi di frutta e foglie, ma il dipinto avanzava di pochissimo e mi veniva persino l’ansia da prestazione. Sentivo i soggetti lontani da me e non riuscivo ad entrare nell’azione. Mosso da pietà, l’insegnante mi disse che non poteva vedermi così amareggiata e delusa ad ogni lezione. Arrivavo con il sorriso e davanti a quella tela cambiavo umore. Così mi propose di aiutarlo a dipingere un enorme murales moderno in un locale. Mi tornò il sorriso e la motivazione. Ricordo che mi divertii tantissimo e guadagnai anche bene, diciamo che recuperai tutto quello che avevo speso per le lezioni.

Quello che ho imparato me lo ha insegnato il mio sforzo e il pensiero di Caravaggio.

Per lui dipingere significava accettare la vita così com’è, con tutte le sue sue imperfezioni. Se l’ha detto lui, uomo dal carattere permaloso, litigioso e violento!

Ho finalmente cancellato la vecchia tela, il Caravaggio incompiuto. Mentre dipingo filosofeggio e penso. Cancellare e riscrivere, i vecchi segni rimangono sotto strati di nuova pittura, ma quelli nuovi sono più decisi, creati con più esperienza.

Attendere tutta la vita qualcosa, un cambiamento che non avverrà mai è tempo perso. La tela è ancora la stessa, sono cambiate tante cose della mia vita rispetto a 23 anni fa, l’unica cosa che non è cambiata è che non so disegnare, ma posso continuare a dipingere la realtà come la vedo io.

Ho capito che dobbiamo accettare la nostra natura e che la realtà che vediamo è l’interpretazione di quello che siamo. Se impariamo ad accettarla, possiamo metterci dentro tanto colore!


  

(Quadro Ispirato da una vetrinavista a Bologna con tappeti e divani di Missoni)