La colla zen

by oriente, 18 Ottobre 2019

Stamattina manipolando la colla Vinavil per le mie creazioni mi si sono risvegliati dei ricordi.

Nella coscienza deposito c’è un sacco di roba.

Quando ero piccola, dai 6 anni circa gli 11, mio papà il sabato pomeriggio mi portava dalla nonna, intanto lui se ne andava a fare le commissioni varie.

Mi piaceva un sacco stare da lei, perchè era allegra. Non mi faceva pregare come le nonne delle mie amiche e non mi portava in chiesa, quello lo faceva per i fatti suoi, ma credo mi abbia trasmesso più spiritualità di tante altre nonne.
Mi viziava con le caramelle Rossana e il Vinavil.  Apriva l’armadietto in corridoio e mi diceva: “guarda un pò, prendilo, l’ho comperato nuovo!”

A noi nipoti piaceva tantissimo spalmarci la colla sulle mani (anche annusarla) e poi strapparlo.

Mi sedevo sul divano e iniziavo il rituale, prima riempivo il palmo della mano, poi un dito alla volta, l’ultimo era sempre il mignolo. Ne sentivo la consistenza, il profumo e poi attendevo si asciugasse.

Era un’esperienza sensoriale, dove tutti i sensi venivano coinvolti e forse per questo che è rimasta impressa nella mia mente come fosse oggi.

Poi c’era l’attesa, soffiavo sulla mano per accellerare l’asciugatura, ma non bastava, ci voleva comunque del tempo per ottenere l’asciugatura perfetta e avere gli strappi perfetti.

Il momento dello strappo,  doveva essere lento, per fare durare il piacere più tempo possibile.

Dopo lo strappo osservavo le impronte che erano più visibili sulla colla che sulle dita, mi incuriosivano tutte quelle  curve impresse sulla pellicola sottile.

Credo che in questi gesti ci sia stata la mia iniziazione alla spiritualità.
C’era il rimanere nel momento presente, il qui e ora, l’attenzione verso ogni piccola azione e l’ascolto di tutte le sensazioni.
Mi estraniavo totalmente.

La meditazione è questo.
Meditare non significa stare fermi a gambe incrociate o vestirsi di bianco per  trasformarsi in guru, e nemmeno serve rifugiarsi in una caverna.

La meditazione è  essere esattamente nel momento presente.

La spiritualità la possiamo trovare ovunque, anche in una confezione di vinavil.

Se volete iniziare a meditare e non sapete da dove farlo, vi consiglio di provare, potrebbe essere un buon inizio per capire bene il concetto e per praticare la presenza mentale.

Potrete imparare ad esercitare:

  • le sensazioni dei sensi – olfatto, tatto..
  • la pazienza  – nell’attesa
  • la lentezza  – nello strappo
  • l’osservazione –  nelle impronte
  • la presenza mentale – in tutte le azioni
  • il non giudizio – non arrabiatevi se gli strappi escono male, vuol dire che siete stati impazienti e la colla non era asciutta! Riprovate